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Cattedrale St. Joseph - Nouméa, Nuova Caledonia
Intervista a Yves Berge prima del restauro I fratelli Paolo e Mario Marin durante lo smontaggio Cattedrale St. Joseph - Nouméa, Nuova Caledonia Prima pagina su "Les nouvelles.." in occasione del grande concerto inaugurale Intervista al M° Intonatore Raffaele Marin a fine lavori
Intervista a Yves Berge prima del restauro

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I fratelli Paolo e Mario Marin durante lo smontaggio

I fratelli Paolo e Mario Marin durante lo smontaggio

Cattedrale St. Joseph - Nouméa, Nuova Caledonia
Prima pagina su "Les nouvelles.." in occasione del grande concerto inaugurale

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Intervista al M° Intonatore Raffaele Marin a fine lavori

Intervista al M° Intonatore Raffaele Marin a fine lavori

Traduzione degli articoli in ordine progressivo rispetto alle immagine.

ARTICOLO 1

Centro-città. Lo smontaggio dello strumento comincerà a Novembre.
L’ORGANO DELLA CATTEDRALE SARA´ RESTAURATO A GENOVA


Fabbricato da più di un secolo negli atelier parigini di Mutin Cavaille - Coll, l’organo della cattedrale farà presto un viaggio verso l’Europa e più precisamente verso Genova (Italia), dove sarà restaurato dalla famiglia Marin.

Se la musica risuona ancora durante le messe in cattedrale Saint-Joseph non proviene più dall’organo. “Io me ne servo ancora un po’ ma il mio collega suona in basso su un organo elettrico” spiega Yves Berge, organista da più di sessant’anni e presidente degli Amici dell’organo della cattedrale. L’associazione, conoscendone i problemi, lo ha acquistato nel 2008. I suoi membri, dispiaciuti di vedere lo strumento malato, avevano lanciato un’operazione di sponsorizzazione l’anno scorso per permettere il restauro, nel giro di tre anni, dello strumento che ha festeggiato i suoi 101 anni lo scorso 28 aprile. Oggi il loro lavoro fondamentale sta per avere buon esito grazie alla Provincia Sud e numerosi doni. Fine 2008, un ingegnere italiano, Mario Marin, impiegato dalla SLN (Société Le Nickel, nrd) per dirigere la costruzione e mantenimento dei forni di Doniambo, era venuto a conoscenza del nostro problema e si era proposto di venire ad ascoltare l’organo. “Tutto è cominciato lì” spiega Yves Berge “un incontro felice perché questo ingegnere aveva più risorse dalla sua: nella sua famiglia sono costruttori d’organi di padre in figlio da più di cent’anni. Stabilisce allora un primo preventivo. La fattura si preannuncia salata per riparare parti come i somieri, compartimenti interni dai quali il vento diparte nel momento in cui si schiaccia un tasto e il mantice, costituito di pelle di agnello. Essendo classificato patrimonio, la Provincia Sud mette mano al suo portafoglio in percentuale del 70% ma chiede un preventivo più dettagliato.
I fratelli Marin torneranno a novembre per realizzare una diagnostica completa e smontare le parti difettose al fine di farli rientrare nei loro atelier di Genova, in Italia. “E un lavoro minuzioso che solo degli specialisti possono realizzare” precisa il presidente dell’associazione. Alchè, sarà necessario almeno un anno prima che tornino a rimontare il tutto sul posto e compiano il restauro. Ma la loro missione sarà complicata: bisognerà infatti aspettare che i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico della cattedrale siano terminati prima di iniziare il restauro. “Durante il suo rinnovo tutte le componenti dello strumento saranno pulite ed eliminata la polvere. È fuori questione che si facciano lavori attorno allo strumento in seguito” annuncia Yves Berge. Una parte dell’organo farà quindi un viaggio verso l’Europa cent’anni dopo il suo arrivo sul Caillou (Nuova Caledonia, nrd). Smontato e imballato in cinque casse di legno era stato scortato gratuitamente fino a Noumea su un veliero dell’SLN, l’Alice, nel 1909. I curiosi e gli amanti della storia potranno scoprire lo strumento questo week-end, durante le giornate del Patrimonio. Delle visite sono programmate per domani dalle 10 alle 11:30 e domenica, dalle 10:30 a mezzogiorno.
Ludovic Lafon

ARTICOLO 2

Centro-città. Smontato dalla cattedrale per essere restaurato.
L’ORGANO PARTE PER L’ITALIA

Da due settimane, specialisti italiani smontano l’organo della cattedrale St-Joseph per inviare le parti a Genova, dove si trova la loro bottega. Il restauro dovrebbe quindi durare un anno.

Da almeno una dozzina d’anni l’organo centenario della cattedrale non funzionava più molto bene. Peggio, da qualche tempo una delle sue due tastiere non rispondeva affatto. Le messe sono ormai celebrate con un organo elettrico. Ma l’Associazione Amici dell’organo della cattedrale non voleva lasciar cadere questo strumento tutelato. È così che da due anni è stato lanciato un piano di salvataggio. Per mezzo di un richiamo alla solidarietà e soprattutto grazie a sovvenzioni della Provincia Sud, i fondi necessari al restauro dell’organo sono stati trovati in gran parte. Da una settimana, artigiani italiani sono al capezzale dello strumento. “fanno delle rilevazioni, catalogano, fotografano le fasi di smontaggio e misurano temperatura e tasso d’umidità più volte al giorno” specifica Mario Marin, che aveva fatto il sopralluogo iniziale e preparato il preventivo di spesa due anni fa. Quest’ingegnere italiano, che lavora correntemente alla SLN (Société Le Nickel, nrd) non è altro che il fratello degli artigiani incaricati del restauro.
Somieri. “Ogni organo è unico e ogni organo ha i suoi problemi” spiega Paolo Marin, specialista della meccanica dello strumento. “Quello di Nouméa non pone difficoltà particolari, ma abbastanza frequenti” Concretamente è a livello dei mantici e dei somieri, parti che conducono aria alle famose canne in funzione dei tasti schiacciati dall’organista, che casca l’asino. Sono specialmente pelli di capretto, materiale largamente utilizzato nella confezione di un organo, che bisogna cambiare.
Appello. Il lavoro degli artigiani dovrebbe durare ancora due settimane prima che tutte le parti difettose siano inviate per nave in Italia, a Genova, dove saranno restaurate. Questo dovrebbe occupare un anno. Se l’Associazione degli Amici dell’organo della cattedrale dispone della maggioranza dei fondi necessari a questo lavoro, una parte manca ancora e Yves Berge, presidente, si appella alla generosità dei Caledoniani.
A.W.

Foto
Gli specialisti italiani smontano lo strumento pezzo per pezzo.

ARTICOLO 3

IL RESTAURO DELL’ORGANO DI NOUMEA
La chiesa di Saint-Pierre è stata costruita tra il 1887 e il 1897 grazie alla mano d’opera penitenziaria e su progetto di un vecchio condannato, un certo Labulle. Situata in altura, domina il centro-città ed è stata classificata trai Monumenti storici il 20 agosto 1992, per la sua vista (sull’Oceano Pacifico, nrd) e l’architettura che ricorda certe cattedrali dell’America latina.
L’organo della cattedrale è uno strumento di Mutin Cavaille-Coll, costruito a Parigi nel 1908 e inaugurato il 29 aprile 1909. È nel 1992 che è stato classificato al Patrimonio storico della Provincia Sud. Nonostante diverse manutenzioni di accordatura e mantenimento, è a fine del 2009 che l’Associazione amici dell’organo della cattedrale (associazione legale dal 1901) si mobilita e durante una visita organizzata della cattedrale presenta il suo piano di raccolta fondi per il rinnovo dello strumento centenario. Una grande operazione di sponsorizzazione è intrapresa per curare lo strumento divenuto afono. Ultimo trimestre 2010: l’organo parte per l’Italia, dai Fratelli Marin Snc. Sono i fratelli Raffaele e Paolo Marin, qualificati in questa arte di restauro di organi storici ad essere incaricati del restauro. La famiglia Marin opera dal 1921, anno della fondazione dell’impresa familiare. Situata in Frazione Scagnelli 8c, si trova in una delle valli più celebri e conosciute della Liguria, la Val Fontanabuona. Dal loro arrivo i costruttori d’organo son al lavoro. Grazie alla loro esperienza i lavori di smontaggio sono avanzati prontamente. Il ritorno dell’organo è previsto per gennaio 2012 e il rimontaggio e le regolazioni allora dipenderanno dalle condizioni climatiche, al loro arrivo. La prima parte dei lavori ha potuto essere svolta grazie al sostegno della Provincia Sud, delle aziende caledoniane e di generosi donatori privati.

ARTICOLO 4

Centro-città. Lo strumento centenario era partito per il restauro in Italia.
IL RITORNO DEL GRAND’ORGANO


Muto da quasi tre anni, lo strumento faro della cattedrale era stato smontato pezzo per pezzo per essere restaurato a Genova. Dopo mesi di lavoro, lo strumento farà ascoltare di nuovo la sua voce, questa domencia, alla messa delle 9.

Per scoprire il miracolo compiuto dagli artigiani italiani bisogna salire la scala a chiocciola che conduce alla tribuna della cattedrale. Anche silenzioso, lo strumento impone rispetto, tanto il restauro delle sue mille canne è riuscito. Per il piacere delle orecchie Mauro Cossu, uno degli artigiani, si siede dietro le tastiere e inizia un pezzo che da tutta un’altra dimensione al luogo.
“E un’immensa felicità. Lo si percepisce come era stato armonizzato all’origine” si rallegra Roger Boisne, uno dei tre organisti della cattedrale, troppo contento di poter presto risuonare il suo mitico strumento.
Patrimonio. Sono già tre mesi che il Grande Organo è tornato dall’Italia. Ma lo strumento non ha ancora cantato in pubblico. Pezzo per pezzo, questo strumento centenario, classificato trai monumenti storici dal 1992, è stato precisamente rimontato. È Paulo (Mario, nrd) Marin, vecchio ingegnere italiano della SLN (Société Le Nickel, nrd) che è in parte responsabile di questa rinascita. Mentre era impegnato alla costruzione e manutenzione dei forni di Doniambo, questo cattolico praticante era stato informato dei problemi di salute dello strumento e aveva proposto il servizio dei suoi fratelli Raffaele (e Paolo, nrd) costruttori d’organi di Genova.
Contintente. Malgrado le sue quattro tonnellate e 985 canne, il vecchio organo aveva fatto il cammino inverso in nave, alla fine del 2010, per ritrovare il vecchio continente di cui è originario.
“Era stato costruito nel 1908 dalla maison Mutin Cavaillé-Coll ed era arrivato a Nouméa il 31 gennaio 1909” Ricorda Yves Berge, Presidente dell’Associazione Amici dell’Organo della Cattedrale e organista, anche lui. La storia dello strumento già era legata a quella dell’SLN. “Era stato trasportato in sei casse in legno sull’Alice, un veliero del Nickel”, sottolinea Yves Berge. Dopo molti mesi di restauro a Geova, l’organo ha ritrovato il suo Caillou (Nuova Caledonia, nrd). È Paolo Marin che si è dedicato alla meccanica prima di passare il testimone a suo fratello Raffaele per l´intonazione e accordatura. “I due fratelli lavorano insieme. Sono trentasette anni che lo fanno” precisa Margherita, figlia di Raffaele, studentessa di Microbiologia e interprete per l’occasione. Nella famiglia Marin i ragazzi sono organari di padre in figlio, dalla creazione della ditta, nel 1860. Per restaurare lo strumento questi artigiani hanno dovuto tenere conto di diversi parametri, tra cui il tasso di umidità che differisce da quello europeo. “Il comportamento di questo organo è molto buono, anche con clima tropicale” indica Yves Berge. Visto che gli strumenti sono “concepiti regolati in funzione del volume e materiali dell’edificio” l’armonizzazione non poteva che farsi una volta a Nouméa, sottolinea l’organista.

Italiani. “Gli italiani hanno fatto un lavoro fantastico!” si entusiasma Roger Boisne. Uno strumento così non ha valore. È un pezzo di patrimonio insostituibile. Questa domenica i fedeli rischiano di essere numerosi per il ritorno di questo gioiello in cattedrale. Lo strumento restaurato sarà benedetto durante la messa delle 9. Prima il concerto di mercoledì.
Coralie Cochin.

Foto.
Nella famiglia Marin siamo costruttori d’organo di padre in figlio dal 1860. Ma è la prima volta che Raffaele lascia il suo paese per accompagnare uno strumento.