Piccaluga FilippoGenova - Parrocchia SS. Cosma e Damiano

Incisione autografa dell´autore sull´anima della canna centrale di facciata

Consolle dell´organo prima del restauro

Prospetto di facciata in stagno fine

Consolle dell´organo dopo il restauro

Tastiera in bosso completa di meccanica trasmissiva

Canne di metallo sostenute da crivello in vacchetta

Schema del temperamento

Piccaluga Filippo
Genova
Parrocchia SS. Cosma e Damiano
1764
2011
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Parrocchia SS. Cosma e Damiano – Genova
Organo Filippo Piccaluga e figlio Felice 1764.

Organo a trasmissione meccanica.
Tastiera scavezza in bosso ed ebano di 45 tasti (DO1 - DO5) con frontalini trilobati.
Pedaliera a leggio costantemente collegata alla tastiera di 8 pedali (DO1 - SI8) + 1 per Rollante. A destra della pedaliera piccolo pedaletto in legno per Usignoli.

Somiere maestro del tipo a tiro.

Registrazione:

  • Principale
  • Ottava
  • Decimaquinta
  • Deminanona
  • Vigesimaseconda
  • Vigesimasesta
  • Vigesimanona
  • Sesquialtera
  • Flauto in ottava
  • Voce Umana
  • Cornetto

 

La cassa è stata completamente ricostruita in occasione del restauro prendendo a modello quella dell´Oratorio di Fegino (GE) che ospita uno strumento coevo dello stesso autore.

 

Relazione di restauro.

Il restauro è stato effettuato dai Fratelli Raffaele e Paolo Marin di Lumarzo (GE), appoggiato dall´Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Curia di Genova e seguito dalla Responsabile di zona Dott.ssa Paola Traversone per la Soprintendenza ai Beni Storici.
Iniziati nel mese di luglio 2001, i lavori si sono conclusi nel mese di maggio 2011.
A seguito delle operazioni di smontaggio, lo strumento è stato trasportato nella nostra bottega artigiana al fine di essere sottoposto a completo restauro con l’intenzione di riportare il prezioso organo all’antico splendore.
Il somiere maestro è stato completamente smontato per permettere il controllo di ogni componente; i 45 ventilabri sono stati liberati dalla vecchia pelle, rettificati sul piano di appoggio, e foderati con nuova pelle di agnello a garanzia di perfetta tenuta di aria, stesso trattamento è stato effettuato alle antine di chiusura della secreta; le 11 stecche di registro sono state rettificate per il corretto scorrimento, ripulite e rinvigorite nel peso le molle di richiamo in ferro.
Tutte le parti lignee sono state trattate con antitarmico.
I somieri che alimentano le canne del pedale è stato trattato con identiche modalità del somiere maestro.
La tastiera è tornata al primitivo funzionamento mediante pulitura dei tasti, disossidazione delle punte metalliche, pulitura e consolidamento del telaio, rinnovo dei feltri. Il lasco eccessivo dei tasti è stato abolito agendo sulle punte di guida. Sono stati ricostruiti come copia fedele i modiglioni in legno di noce; i tasti diatonici sono stati ricoperti in legno di bosso come pure i frontalini che presentano la “chiocciola”.
La pedaliera è stata minuziosamente ricostruita con forme, misure ed essenza di legno coeve identiche all´origine, prendendo a modello strumenti dello stesso autore.
Sono stati ricostruiti con idonee caratteristiche e misure i due mantici in legno di pioppo a 5 pieghe. Inoltre è stato ricostruito l’originale sistema di alimentazione manuale composto da ruote di legno in pioppo e funi.
Le catenacciature di tastiera, pedaliera e registri sono state pulite sia nelle parti in ferro sia in legno riportandole al primitivo funzionamento mediante l’eliminazione di laschi e giochi eccessivi, riducendo in tal modo la rumorosità senza compromettere il tocco del tasto.
I catenacci sono stati trattati con materiali atti a ritardare l’ossidazione e collegati riutilizzando nel limite del possibile i tiranti originali opportunamente puliti e raddrizzati. Il cavallo portante, il somiere e tutte le altre armature sono state consolidate dove necessario.
Grande impegno è stato impiegato nella ricostruzione della cassa armonica in legno di pioppo completa di portelle di chiusura di spessore adeguato, prendendo ad esempio come forma, proporzioni e modanature la cassa dell’organo dell´Oratorio di Fegino (Ge) che presenta identico prospetto di facciata, costruita dallo stesso Pittaluga.
Le canne sia di legno sia di metallo, al momento dello smontaggio, sono state accuratamente riordinate facendo particolare attenzione a ricomporre i vari registri secondo una corretta successione, rilevandone segnature nel piede o nel corpo; dopo la catalogazione sono state pulite, lavate con acqua e sapone neutro, rimesse in forma e saldate negli squarci con saldature sottili e piatte. E’ stata nostra premura non pregiudicare la lettura di segnature di ogni genere. Tutte le canne sono state registrate con la massima precisione nei livellamenti delle anime, nella luce presente tra il labbro inferiore e superiore, nella luce tra il labbro inferiore e l’anima e nel foro di apertura d’aria al piede. Un cenno particolare merita estenderlo per le 45 canne del registro Sesquialtera 1´ 3/5 (tutte originali) che sono state allungate con materiale omogeneo in modo da riprodurre una terza; al momento dello smontaggio queste canne erano state accorciate e prendevano la denominazione di “Flauto in XIX”. La Sesquialtera di SS. Cosma e Damiano, importante particolarità del Piccaluga, è al momento forse l´unico esempio attivo rimasto nei suoi organi, visto che i tre strumenti che con certezza erano dotati di questo registro non sono più esistenti (Genova-Rivarolo Parrocchiale 1760, Sori (GE) Parrocchiale 1761 e Voltaggio (AL) 1761).
Le canne di legno, dopo il trattamento antitarlo, sono state incollate nelle giunture dove necessario e riverniciate con bolo rosso, riportandole alla primitiva sonorità.
A seguito di dette operazioni, con grande impegno, si è provveduto alla ricollocazione nella sede di origine di tutto il canneggio, operando nel pieno rispetto dei parametri di intonazione originale, curando il transitorio di attacco, la pronuncia e l’intensità che sono stati più volte controllati prima di procedere all’accordatura definitiva.

Pressione del vento di alimentazione delle canne: 49 mm in colonna d´acqua.

Corista: LA3 = 428 Hz alla temperatura di 18°C

Temperamento: mesotonico con il "lupo" ripartito su due quinte.